Molti dei problemi e dei limiti delle teorie di Piaget sollevati da un gruppo di psicologi evolutivi denominati «neopiagetiani». Essi sono piagetiani perché credono negli stadi, nelle sequenze e nel cambiamento strutturale, ma sono nuovi perché introducono costrutti quali abilità, capacità limitata di memoria e automaticità per il fatto di concentrare l'interesse su concetti dominio-specifici. I concetti o stadi dominio-specifici sono quelli che sono petinenti solamente ad una particolare area, o aree, quali quelli di ruolo o di numero. Al contrario, Piaget enfatizzava l'applicazione di cognitive ad un dominio generale. I neopiagetiani saranno rappresentati qui da Robbie Case [1985], uno dei principali teorici e ricercatori del gruppo. il suo lavoro si affida in modo particolare al costrutto della capacità di memoria o per dirla con le sue parole, spazio di laborazione esecutiva: «il numero massimo di schemi indipendenti che un bambino attivare in ogni singolo momento» [Case 1985, 289]. La capacità è enfatizzata dagli psicologi dell'elaborazione dell'informazione. Infatti poiché Case tenta di integrare la teoria piagetiana e quella dell'elaborazione dell'informazione. Per Case un aumento della capacità disponibile, piuttosto che un processo di equilibrazione logica, è il meccanismo principale dello sviluppo. La quantità totale di capacità non aumenta, ma aumenta la quantità di capacità disponibile nel momento in cui alcune attività, essendo svolte in modo più efficiente, richiedono meno e capacità per la propria esecuzione. La quantità di capacità così libera può venir usata per nuove o ulteriori attività cognitive. Ad esempio in un test di calcolo più un bambino può contare velocemente degli oggetti, più bravo sarà nel ricordare il numero degli oggetti in insiemi [Case 1985]. L'accresciuta efficienza delle attività mentali è dovuta a due fattori: alla maturazione biologica e ad una maggiore automazione delle attività. Case ipotizza che l'aumento di mielina (l'isolante dei neuroni) durante lo sviluppo accresca l'efficienza della conduzione degli impulsi neurali. Egli presenta delle prove a favore del fatto che, oltre al cervello, altri sistemi vengono mielinizzati in momenti differenti dello sviluppo. Perciò, i cambiamenti che avvengono durante la maturazione biologica potrebbero spiegare le transizioni da uno stadio ad un altro, anche perché questi cambiamenti tendono a verificarsi nei momenti di passaggio tra i diversi stadi. L'altra causa dell'accresciuta capacità va ricercata in una maggiore automazione del modo in cui attività o abilità sono praticate. Un'attività relativamente automatica richiede minore sforzo e, conseguentemente, minore capacità. Case e Piaget differiscono per il loro modo di vedere come le strutture mentali dei bambini possono essere modellate. Piuttosto che servirsi della logica simbolica, Case usa dei costrutti presi dal quadro teorico proprio dell'elaborazione dell'informazione e, in particolare, le strutture di controllo esecutivo, che rappresentano lo stato esistente di una data situazione problematica, lo stato desiderato cone scopo e le strategie per raggiungere quello scopo. Egli vede il bambino come un solutore di problemi e le strutture mentali quali suoi strumenti. I cambiamenti di queste strutture mentali sono stinolati da capacità di elaborazione innate. Tali capacità includono quella di fissare degli scopi, quella di attivare procedure (schema di sequenze) in modi nuovi per poter raggiungere tali scopi e quella di valutare i risultati di tali procedure. Esse includono inoltre, procedure di ristrutturazione riuscite che più tardi possono venire prodote intenzionalmente; includono infine l'esercizio e l'integrazione delle procedure che sono risultate vincenti, fino a consolidarle. Per esempio, per quanto riguarda il contare, il bambino stabilisce uno scopo (determinare il numero di oggetti), genera procedure di calcolo per raggiungerlo, ne valuta il successo, «marca» la sequenza che ha avuto successo e integra le procedure di calcolo riuscite. Nei suoi tentativi di trovare delle soluzioni ai problemi, il bambino usa questi processi generali: egli esplora oggetti, osserva e imita altre persone e interagisce con altre ancora quando, insieme, risolvono un problema. Per esempio, un bambino potrebbe imparare a contare usando le sue stesse etichette verbali quando, durante la soluzione del problema, tocca ciascun oggetto; contando diversi tipi di oggetti durante l'esplorazione; osservando altri contare e cercando di contare un grande insieme di oggetti con l'aiuto di un adulto. Sintetizzando, se un bambino ha la necessaria capacità di elaboazione, può usare le sue innate abilità d'elaborazione per approfittate di queste esperienze al fine di costruire strutture di controllo esecutivo più avanzate (per esempio, procedure per determinare la quantità). Di conseguenza, per dirla con le parole di Case [1985, 115], «il problema di décalage può essere risolto osservando che forme diverse della stessa perspicacia logica potrebbero richiedere strutture esecutive di controllo che si differenziano per complessità e, quindi, potrebbero comportare un carico esecutivo diverso nell'elaborazione».