Sui significati di prevaricare
Si ricorda, infine, che il referente del laboratorio, Prof.Giorgio Pietrocola, che fu anche ideatore del citato progetto, constatata la prevaricazione messa in atto, segnalò immediatamente l’accaduto, come risulta dal Prot.N.2603 del 22.05.2003, al Dirigente Scolastico. (da richiesta di ripristino della postazione
mutilata Prot.N.3475 A/3 del 20.OTT 2004 ) |
In sala professori è comparso un
foglio anonimo con alcune accezioni del verbo prevaricare. Ecco,
preliminarmente, una panoramica più ampia:
De Mauro http://www.demauroparavia.it/lettera_p_8700_50
- abusare della propria autorità per fini illeciti o vantaggi
personali
- prevalere nei confronti di altri abusando della propria forza o
abilità: p. sui deboli, sui colleghi
- agire in modo immorale, oltrepassare i limiti del giusto o del lecito
- estens., ribaltare o
sconvolgere un discorso, un programma, un’argomentazione
Garzanti http://www.garzantilinguistica.it/interna_ita.html
-Dal lat. tardo praevarica¯re,
per il class. praevarica¯ri 'oltrepassare allargando le gambe',
poi 'passar sopra il proprio dovere', comp. di prae¯- 'pre-' e varica¯re,
1 oltrepassare i limiti del
giusto; trasgredire | (estens.) prevalere nei
confronti di altri abusando della propria forza o abilità
2 abusare di un potere, di una carica per trarne vantaggi illeciti ||| v.
tr. (ant. , lett.) violare,
trasgredire
Devoto Oli
-gram- verbo intransitivo e
transitivo (prevàrico, prevàrichi,
eccetera). -testo-
1. intr. (aus. avere). Contravvenire ai precetti della morale
propr. Abusare del proprio potere per fini illeciti.
2. tr. (arc.). Trasgredire: E s'io le
leggi al tuo Signor prevarico (Sannazaro).
-etim-
Dal latino tardo praevaricare `avanzare allargando le
gambe più del
consentito'
e cioè `invadere il terreno altrui'.
Zingarelli
propriamente ‘oltrepassare allargando le gambe’
1.Agire contrariamente all’onestà, all’onore, eccedere i limiti del
lecito
2.abusare del potere e sim., per
trarne vantaggi personali
3 raro lett. Deviare scostarsi
Osservazioni linguistiche.
I motivi che hanno indotto il referente del laboratorio danneggiato ad
ipotizzare una prevaricazione e ad agire di conseguenza sono tutti esplicitati
nella richiesta di risanare la postazione mutilata (Prot.N.3475
A/3 del 20.OTT 2004). Ora se il termine usato per riassumerli è proprio o improprio, può essere un tema degno di approfondimento
ma non ha nessuna rilevanza rispetto all’oggetto della richiesta a cui le 49
firme si riferiscono. Si ricorda che un termine può evocare molti significati
ma è il contesto che ha il compito di circoscriverlo
opportunamente.
Il ritorno del “tolto”!
Stranamente il “tolto” dopo un anno e mezzo, ora, è tornato al suo posto. Bene, meglio tardi che mai. Ma questo non basta, purtroppo, per far rifunzionare una postazione. Ora serve l’intervento di un tecnico qualificato per controllare se il software o l’hardware risultano danneggiati. e per ristabilire le connessioni e le funzionalità interrotte. Poi, immagino, qualcuno dovrà pur pagare…
Sugli interrogativi che possono aver
indotto al sospetto di prevaricazione.
-Perché nessun documento è mai stato prodotto né prima né dopo quel maggio 2003 per giustificare l’avvenuta mutilazione della postazione del laboratorio di cui sono referente?
-Perché la mia prima lettera al Dirigente
Scolastico (22.05.2003 Prot.N.2603) in cui si denunciava
l’accaduto non ha mai avuto seguito?
-Perché non sono mai stati chiarite pubblicamente i motivi che hanno indotto ad interferire pesantemente su un progetto finalizzato all’aggiornamento degli insegnanti già approvato e finanziato dal ministero?
-Perché non sono mai stati chiariti pubblicamente i motivi che hanno giustificato il prelievo forzato di materiale a me affidato in qualità di responsabile di un laboratorio di questo Istituto?
Si crede davvero che una situazione del genere possa non essere vissuta come un abuso?
Su altre questioni evocate dal termine.
-Perché chi ha usato il suo potere per prelevare materiale a me affidato che era impiegato in un progetto ministeriale finalizzato all’aggiornamento di tutti gli insegnanti, non ha mai dichiarato pubblicamente l’uso alternativo che con quel materiale intendeva fare?
Come è possibile giudicare correttamente la liceità o meno di certi mezzi e di certi fini se neppure vengono dichiarati?
-Quale è stato il guadagno o vantaggio, personale o
collettivo, ottenuto dalla mutilazione della postazione del progetto
ministeriale?
Difficile dirlo se prima non viene spiegato pubblicamente e chiaramente l’impiego alternativo realizzato con il mal(?)tolto. Ho il sospetto, però, che sia stato ben misero.
Considerazioni finali
Quello che invece mi risulta chiarissimo è il danno apportato al laboratorio, al progetto ed al diritto/dovere di aggiornamento degli insegnanti.
Quello che risulta altrettanto chiaro è il danno operato su chi, come me, dopo anni in cui aveva sempre messo, instancabilmente, le proprie competenze e il proprio aggiornamento continuo al servizio della propria scuola, ha dovuto rinunciare a tutto perché in un luogo dove il potere si esercita all’insegna del “dove trovo prendo” senza nessun rispetto per il lavoro e per le competenze altrui risulta impossibile realizzare qualcosa di significativo.
Giorgio Pietrocola Roma,27.10.2004