La vita reale e quella sullo schermo sono veramente mondi separati e distinti? Quale influenza ha il rapporto con la macchina sul nostro modo di pensare riguardo l'evoluzione, le relazioni, la politica, il sesso, noi stessi? In quasi vent’anni di ricerche sul campo, Sherry Turkle ha osservato e partecipato a incontri fra individui e computer, ha discusso con molte persone le loro esperienze nell'uso del computer; e, in un certo senso, ha interrogato il computer stesso. Ne esce il racconto di come il nostro rapporto con il computer stia modificando la nostra mente e i nostri cuori. Esplorazione della nuova cultura della simulazione e dei confini fra umano e tecnologico, il libro è una sintesi di analisi culturale, di introspezione psicanalitica e delle attuali conoscenze su computer e comunicazioni.
Negli ultimi dieci anni, siamo andati incontro a grandi cambiamenti nel modo di usare e intendere il computer. Non si inviano più semplicemente comandi a una macchina, ma si dialoga con essa, si naviga in mondi simulati, si creano ambienti di realtà virtuale. E ancora, l'interazione individuo-macchina non è più a livello singolo; oggi milioni di persone interagiscono fra loro attraverso reti telematiche che offrono la possibilità di discutere, scambiare idee e sentimenti, assumere identità appositamente create. La vita sullo schermo non è un libro sul computer, ma piuttosto sulla gente e su come la macchina ci consenta di riconsiderare le nostre identità nell'epoca di Internet. Esamina una serie di percorsi di confine, mentre racconta la storia dell'evoluzione che ha avuto l'impatto del computer sulle nostre vite psicologiche e sulle nostre concezioni della mente, del corpo, delle macchine. La tendenza emergente, dice Sherry Turkle, è un nuovo senso di identità, decentrata e multipla. E ne descrive l'ascesa in campi quali progettazione di computer e intelligenza artificiale, oltre che nelle esperienze di quanti popolano gli ambienti virtuali, ottenendo la piena conferma dell'enorme cambiamento in corso sul concetto di sè, dell'altro, della macchina e del mondo.
Sherry Turkle insegna sociologia della scienza al Massachusetts Istitute of Technology (MIT). Ha conseguito il dottorato di incarico in Psicologia della personalità e Sociologia presso la Harvard University ed è psicologa clinica. Guru emergente del pensiero digitale, ha scritto due saggi fondamentali sulla filosofia del computer (Il secondo io e stato pubblicato da Frassinelli nel 1985). Il più recente, La vita sullo schermo, pubblicato negli Stati Uniti nel 1993, in cui il computer è visto come un mezzo che ci consente di riconsiderare la nostra identità e di capire quale posto occupiamo nel mondo e nei rapporti con gli altri e con noi stessi, è valso all'autrice il titolo di "antropologa del ciberspazio".