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IL VIRTUALE

Pierre Lévy

 

1997
Raffaele Cortina Editore

L'astratto di oggi sarà il concreto di domani. Questo è il senso del processo di virtualizzazione che accompagna sin dagli inizi l'avventura storica del genere umano. Il paziente lavoro degli scribi è stato rimpiazzato dalla compilazione elettronica; la televisione ha preso per sé il ruolo delle "tecniche della memoria" del mago rinascimentale; le autostrade informatiche paiono rendere attuale il sogno della comunicazione totale.
II testo di Lévy non è solo una presentazione elegante e chiara di quel che significa oggi servirsi della realtà virtuale nel senso tecnico del termine - dalla simulazione militare al puro effetto di gioco - ma è, soprattutto, il primo manuale di "filosofia del virtuale" che non si limita a delineare i possibili universi in cui domani ci troveremo a vivere, ma insegna come il virtuale sia il germe di un diverso modo di essere del reale e, come tale, non sempre costituisca una fuga dalla realtà, ma un potenziamento di questa.

Tale logica del potenziamento si dispiega nel libro con una serie di esempi che mostrano come nella vicenda siamo tutti coinvolti, filosofi e politici, ciarlatani e prostitute, sacerdoti e uomini della strada. E come se tutti avessimo a disposizione la lampada di Aladino, ma il Genio può anche esigere un prezzo. Se si tratti di un prezzo per crescere, invece che per decadere a meri "replicanti", dipende dalla nostra capacità di scegliere in un momento in cui le decisioni sono sempre più rischiose ma affascinanti.

 

Pierre Lévy, filosofo, insegna presso il dipartimento Hypermedia dell'Università di Parigi vili. Tra i suoi lavori ricordiamo Les arbres de connaissances (con Michel Authier, Paris 1992) e, tradotti in italiano, Le tecnologie dell'intelligenza (Bologna 1992) e L'intelligenza collettiiva (Milano 1996).