In California esiste uno strano gruppo di giovani critici sociali, autodenominatisi "Couch Potatoes" (Patate sul divano), cioè "drogati della televisione", ma ironicamente tali, i quali lanciano i loro slogan beffardi in termini come questi: "Ti piace passare un sacco di ore davanti alla TV? Hai passato i momenti più belli della tua vita davanti alla televisione? I tuoi anni di formazione precoce sono stati nutriti dalla tua "babysitter" elettronica? Ti fanno schifo quegli intellettuali lacrimosi, i quali non fanno altro che deplorare che la TV è controproducente e una perdita di tempo? Vorresti passare il maggior tempo della tua vita seduto su un divano? Allora, non ti resta che associarti a noi! ..." L'invito è, ovviamente, del tutto provocatorio e socraticamente ironico. Ma il problema esiste ed è stato affrontato in diverse prospettive da alcuni autori della nostra editrice, tra cui: M. McLuhan, M. Winn, N. Postman. E' vero che la TV incoraggia la gente a vegetare, lasciando che il pensiero si atrofizzi totalmente? Patricia M. Greenfield, docente di psicologia presso l'Università della California di Los Angeles, e autrice di questo libro, utilissimo a genitori, educatori e perché no? - ai giovani, è stata costretta ad affrontare il problema, dopo che il figlio dimostrò di saper usare i "media" - dalla televisione al computer - con una vena di intelligenza insospettata. Dunque, che rapporto c'è tra televisione e alfabetizzazione, tra pensiero e uso dei computer? A che servono i videogiochi? La stampa sopravviverà all'impatto della radio, televisione, del computer? E' la fine dell'era di Gutenberg? Il discorso filosofico di McLuhan qui diventa discorso di pedagogia e psicologia spicciola, meglio, concretissima e stimolante. Non si può più tardare a prendere decisioni. Il libro è, tuttavia, ottimistico. Non è la fine di nessuna era. E' l'inizio di nuove potenzialità e di nuove sintesi. A patto che ... prevalga il buon senso, ossia la razionalità, la moderazione, il rispetto dei valori umani, mantengano il loro potere.