Howard Gardner Educare al comprendere

Stereotipi, infantili e apprendimento scolastico

Saggi/Feltrinelli. Traduzione di Rodolfo Rini

Perchè la valutazione scolastica è così spesso inaffidabile come strumento di previsione della riuscita accademica o professionale delle persone? Perchè i voti, un po' come il denaro del Monopoli, sono una moneta falsa che ha corso solo nella scuola? Quali sono gli oscuri vizi istituzionali che rischiano di fare dell'etichetta di "primo della classe" una sorta di fosco presagio? La pedagogia corrente non ha ancora imparato a far tesoro di quella che ormai, come la sessualità infantile dopo Freud, appare una verità solare. Quando il bambino affronta la scuola, la sua mente, lungi dall'essere una tabula rasa, possiede tutta una galassia di piccole e grandi teorie: infantili, ma funzionali, robuste e persistenti. Ed èla mancata considerazione di queste visioni riduttive, di questi stereotipi, di questi algoritmi acerbi quanto rigidi, a impedire all'istruzione formale di diventare la risposta a un bisogno e di porsi su una linea di continuità con gli apprendimenti prevalentemente sensomotori dell'infanzia. La scuola, cosi, non tanto dissolve questi ultimi nelle prospettive disciplinari, quanto li cela provvisoriamente. Rinuncia a perseguire l'obiettivo ambizioso del comprendere ed elegge a ragione della propria esistenza la preparazione dei giovani al superamento di certe prove. La prassi didattica si appiattisce, cosi, nell'opaca routine di compiti ripetitivi e meccanici. E ciò che Gardner chiama "il compromesso delle risposte corrette". Educare al comprendere è un'analisi stringente, tesa a definire i termini del problema e a indicare, più che soluzioni collaudate, promettenti vie di ricerca, in una tensione educativa e in un fervore sperimentale che ricorda i generosi entusiasmi di un Dewey.

Howard Gardner insegna al Dipartimento di Studi sull'Educazione della Harvard University ed è ricercatore al Centro medico della Boston Veterans Administration. Fra i numerosi riconoscimenti ottenuti, recentemente ha vinto il Grawemeyer Award per le sue teorie sulle intelligenze multiple. Feltrinelli ha pubblicato: Formae mentis. Saggio sulla pluralità dell'intelligenza (1987), La nuova scienza della mente. Storia della rivoluzione cognitiva (1988) e Aprire le menti. La creatività e i dilemmi dell'educazione (1991).

Biografia e intervista