Vincenzo Bindi

Artisti Abruzzesi. Pittori scultori architetti maestri di musica fonditori cesellatori figuli, dagli antichi a’ moderni. Notizie e documenti,
Napoli, De Angelis e figlio, tipografi, 1883
 

Ristampa:

Eccolo, finalmente! Comprato in rete  a 1,99 euro nel luglio 2014 nella ristampa dal titolo Dizionario artisti Abruzzesi

Pietrocola Floriano di Vasto, celebre miniaturista.
Nacque nel 1809 da Emanuele agiato proprietario, il quale, avendo destinato il giovinetto alla professione di avvocato, lo costrinse a seguire un corso preliminare di legge presso un bravo professore del suo paese. Ma Floriano mostrava una spontanea e decisa inclinazione per le arti del disegno; e senza aver ricevuto insegnamento alcuno, copiava quadri di argomento religioso, che gli procacciarono l'ammirazione e le lodi dei suoi concittadini. Nel 1831, nell'età di 22 anni, fu mandato a Napoli per continuarvi gli studi di legale; ma il giovane,abbandonato in breve Giustiniano, Cuiacio e l'aridità dei codici e delle leggi, divenne discepolo di Costanzo Angelini, il quale, come scrisse Domenico Morelli, era la figura più spiccata della sua epoca, colui che impose a Napoli il credo dell'arte, che guidò e disciplinò l'intelligenza di artisti bravi e mediocri fino alla trasformazione radicale avvenuta intorno al 1848, e che tenne incontrastato il primato nell'arte fino agli ultimi tempi. Dalla scuola di quest'artista uscirono Francesco S. Citarelli pittore e scultore, Gennaro Maldarelli, Camillo Guerra, l'Oliva, che poi tenne scuola fuori l'accademia, Giuseppe Mancinelli che si faceva un merito di essere stato suo discepolo, e che poi gli successe nell'insegnamento, de Napoli ed il nostro Pietrocola, per tacere di tanti altri.

Ma l'artista Vastese mostrava di prediligere il ritratto, che eseguiva con perfezione somma, senza guida alcuna di maestro. Egli allora, perfezionando il suo gusto e le sue artistiche facoltà più con l'esperienza che col lungo tirocinio ed i precetti della scuola, bandito ogni altro pensiero, e seguendo gli autorevoli consigli dell'ottimo Angelini, abbandonò il più rilevante ma meno lucrativo esercizio della gran pittura per dedicarsi esclusivamente al ritratto su miniatura. Ed in questa branca dell'arte divenne davvero sommo: il suo stile è accurato, elegante elaborato, e, avuto riguardo alle condizioni dell'arte in quei tempi, dignitoso e pieno di nobiltà. Non raggiunse certamente l'altezza di Thorburn, ma nell'aria delle teste non si mostra inferiore a nessun altro pittore dei suoi tempi. Ha tentato di eseguire sull'avorio soggetti di composizione, dando prova di gusto e di accuratezza nel disegno delle teste e nei panneggiamenti.
Nessuno ha superato Pietrocola nel ritrarre con stupenda verità e con finezza e morbidezza impareggiabile di pennello, i suoi protagonisti; egli non è un semplice esecutore materiale; ma, come Tiziano e Raffaello di Urbino, studia il carattere morale e l'indole dei suoi, personaggi, penetrando nei segreti dell'espressione e del carattere, e studiando di ritrarre dallo splendore e dalla vivezza degli occhi, dai lineamenti del volto e dall'atteggiamento della persona gl'interni moti dell'animo, la serena gioia, il dolore...

Condusse pure alcuni quadri a olio ed all'acquarello, moltissimi studi tratti dalla vita campestre, e non pochi costumi, che servirono per illustrare opere di egregi e valorosi scrittori Napoletani: il tutto egli presenta con tale dolcezza e raffinamento da derivarne una bellezza ideale, che ti rapisce e ti commuove. Gli Abruzzi e principalmente Vasto, si tengono onorati di questo artista, al quale le signore Napoletane debbono di poter perpetuare la loro beltà e le loro fattezze; artista che seppe elevarsi su molti dei suoi contemporanei.

Vincenzo Bindi 1852-1928

Pinnacoteca civica di Giulianova

Floriano Pietrocola