Particolarità della biblioteca di Borges

Forse perché nell'universo-biblioteca, abbondano, per sua natura, sia numeri che interrogativi questi non vengono considerati tra i caratteri tipografici.

Quella di Borges non è un vero e proprio racconto di fantascienza. L'autore non si preoccupa  infatti di apparire scientificamente credibile nei particolari descritti. Si tratta piuttosto di una finzione fantastica, consapevole  dei suoi limiti, come è naturale in un gioco dettato dall'immaginazione . Quello che poi, al di la degli insoddisfacenti dettagli di un mondo fisico sommariamente descritto,  risulta invece estremamente convincente, grazie a una grande capacità narrativa e immaginativa, è il modo in cui il pensiero umano, forgiato da questo bizzarro universo,allo stesso tempo razionale e fantastico,  sviluppa, coerentemente con la propria natura, esplorazione geografica, religione, filosofia, scienza, storia e varia umanità.
Per questo non si tenta neppure di spiegare come gli uomini possano vivere essendo l'unica specie presente nella biblioteca. Non si spiega il perché dei pozzi per defecare quando non si vede di cosa ci si possa nutrire. Tanto meno si tenta di spiegare come sia possibile costruire anche solo il necessario per scrivere.  Allo stesso modo non ci si preoccupa di spiegare da dove provenga il concetto di normale biblioteca né come sia possibile conoscere il portoghese senza l'esistenza del Portogallo. La finzione è, evidentemente, solo un gioco utilizzato per far risaltare e meglio  descrivere la natura del rapporto problematico tra lo spirito umano e il suo universo.
 
Non so se sia sfuggito anche a Borges ma agli abitanti di quel mondo sfugge che data  la calcolabile vastità della biblioteca, le coordinate di un libro segnalato supererebbero necessariamente, in lunghezza, la capienza di un intero libro rendendo impossibile l'esistenza di quel fantomatico "catalogo dei cataloghi".
Eco bustina minerva

 

Ultimo aggiornamento: 04/03/2016